Massimiliano Milesi per l’inaugurazione de “La Quarta Parete” di Luciano Rossetti

Massimiliano Milesi per l’inaugurazione de “La Quarta Parete” di Luciano Rossetti

Grazie ad Estensioni Jazz Club Diffuso sabato 16 settembre alle 18:00, alla Ex Chiesa della Maddalena (ingresso libero), in occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica LA QUARTA PARETE di Luciano Rossetti – un evento di Bergamo Brescia Capitale della Cultura – Katia Nava e Michelangelo Nervosi, due giovani attori espressione del Progetto Young del Teatro Donizetti, guidati da Fabio Comana, leggeranno testi, aforismi e pensieri sul teatro, accompagnati dalle improvvisazioni musicali di Massimiliano Milesi, sassofonista della nuova generazione del jazz italiano.

Allievo di Tino Tracanna presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano Milesi è attualmente uno dei sassofonisti più attivi della scena jazz italiana. Ha esordito nel 2012 collaborando nei progetti di Giovanni Falzone e con Tino Tracanna fondando nel 2015 il quartetto Double Cut. Attivo anche a livello internazionale dal 2014 è membro della European Orchestra di Wayne Horvitz. Collabora assiduamente con i maggiori jazzisti della scena italiana e internazionale. In particolare ha suonato e pubblicato, nel 2020, il disco WHen? con Dave Douglas e Steven Bernstein. Sempre nel 2020 è a fianco di Jim Black e Francesco Bigoni nel disco Dark Dry Tears: hide show yourself capitanato da Danilo Gallo. 

Classe ’59, Rossetti inizia a fotografare alla fine degli anni ’70. Giornalista pubblicista, collaboratore de “L’Eco di Bergamo” dal 2003, coordinatore fotografi per “JazzIt” dal 2000 al 2004, collabora con “Musica Jazz” dal 1999. Nel 2004 con Luca d’Agostino ed altri fotografi fonda Phocus Agency, agenzia di fotografi specializzati in fotografia di spettacolo. Nel 2019 è tra i soci fondatori della AFIJ – Associazione Fotografi Italiani di Jazz. Decine le copertine per riviste specializzate e inserti, centinaia le collaborazioni per dischi, decine le mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Ha organizzato nel 2007, per conto dell’Associazione Punta Giara (CI), il primo Meeting sulla Fotografia Jazz, con ospiti alcuni tra i più importanti fotografi di jazz al mondo. Ha lavorato a stretto contatto con improvvisatori e compositori come Butch Morris e Garrison Fewell ed anche con realtà musicali come il Vision Festival di New York; esperienze che si sono concretizzate nella realizzazione di progetti multimediali. Nomination nel 2016, 2017 dal JJA Jazz Awards (Jazz Journalist Association) per la miglior foto jazz dell’anno. Selezionato nel 2021 per la miglior foto dell’anno dal Jazz World Photo. Nomination dal JJA Awards (Jazz Journalist Association) per il Lifetime Achievement (premio alla carriera). Vincitore nel 2021 per il JJA Jazz – Best Photo of the Year

Essere fotografi di teatro significa far ricorso alle competenze del reporter che insegue una storia, del ritrattista, del creativo, del fotografo di architettura perché tale è ogni scenografia. Luciano Rossetti queste cose le conosce benissimo per averle sperimentate in tanti anni di attività, sapendo di dover cogliere nella sintesi esasperata di pochi scatti il tempo dilatato di uno spettacolo. La sua fotografia predilige il limitare di quell’istante: della sua ricerca, frutto di paziente attesa e di discreta presenza, rimangono corpi, sguardi, ombre, volti, riflessi. Da fotografo di teatro, gli rende fedele testimonianza. Ma come tale è dunque un cacciatore di attimi. O meglio, di istanti. “Quegli” istanti. 

Roberto Mutti

La mostra fa parte del programma di Milano Photofestival.

Parte della mostra è installata lungo l’Hospital Street (Torre 6 e 7) dell’Ospedale Papa Giovanni di Bergamo.